Intervista a Fotografia Professionale

Nel blu, dipinto di blu!!!

Oggi vorrei presentavi un fotografo, amico di FotografiaProfessionale, decisamente speciale… speciale per due motivi:

Il primo: National Geographic Italia ha premiato con il secondo posto una delle sue foto, nell’ambito del concorso fotografico Nat Geo Italia, che ogni anno viene indetto dalla notissima testata. Quest’anno sono 14mila le foto pervenute, e Pasquale si è guadagnato con una delle sue fotografie il secondo posto nella categoria “Natura”, una delle quattro in cui è suddiviso il concorso.

Il secondo: le sue foto sono molto speciali… eh già, Pasquale, come buona norma per il fotografo paesaggista, fa davvero tanta fatica per scattare le sue foto e per farlo si avvale di attrezzatura appositamente dedicata.

Curiosi?

Facciamoci dire da Pasquale Vassallo, come e dove scatta le sue foto.

FP: Ciao Pasquale, benvenuto su FotografiaProfessionale. Da quanto tempo scatti, e qual’è la tua location preferita?

Pasquale: Ciao a tutti gli amici di FotografiaProfessionale.

Ho iniziato molto presto a scattare… sott’acqua… con una Nikonos III , per poi passare ad acquistare i primi  scafandri con varie macchine fotografiche (Nikon F 90,F100), fino ad arrivare ad oggi nell’era del digitale con la Canon 5d MarkII.

La stragrande maggioranza dei miei scatti sono effettuati nel mediterraneo e in particolare nel golfo di Napoli. La passione e la ricerca di organismi marini diversi mi ha portato a viaggiare tanto e a conoscere luoghi lontani (Indonesia, Malesia, Filippine, Papua, SudAfrica…).

Ma, in definitiva, posso affermare che non occorre spostarsi tanto o recarsi nei mari più splendidi della Terra per poter scorgere mondi meravigliosi.

 

FP: E la scelta di prediligere uno scatto così particolare, quando e com’è nata? Hai scattato, o scatti tutt’ora, anche fotografie con i “piedi per terra”, ovviamente, senza acqua sopra la testa ;) ?

Pasquale: Sin da subito ho preferito lo scatto subacqueo.

Tutto è cominciato in Egitto, quando per diletto frequentai un corso d’immersione. La ricchezza che ho potuto scorgere in acqua era indescrivibile a parole. Le parole non erano mai abbastanza per descrivere ai miei amici le molteplici meraviglie che ti scorrono davanti agli occhi nei pochi minuti che sei giù… È per “condividere” che ho cominciato a fotografarle.

Oggi creare uno scatto fotografico diverso dagli altri, o che lasci almeno un ricordo nella mente di chi l’osserva, non è semplice… anche nella fotografia subacquea. Non è più sufficiente cercare l’organismo raro. Oggi fotografare in acqua è come fotografare in esterno: bisogna “inventarsi” lo scatto, insomma… creare la novità…

Anche un semplice scorfano visto da una prospettiva diversa, cambia totalmente effetto.

Sembrerà strano, ma difficilmente scatto foto “a terra”; le mie energie le concentro soprattutto nella fotografia subacquea.

FP: L’universo della fotografia subacquea è ai più davvero sconosciuto: ci puoi indicare il nome di qualche fotografo che ha influenzato il tuo stile o che semplicemente ritieni una fonte di ispirazione?

Pasquale: Probabilmente perché prima di iniziare a scattare foto in acqua, bisogna essere dei discreti subacquei o almeno cercare di avere un assetto quanto più neutro possibile… questo aiuta tanto quanto ci si avvicina  ad organismi alquanto sospettosi… Questa passione con gli anni mi ha portato a documentare sia fotograficamente l’ambiente marino, oltre che ad approfondire gli studi(Laurea in Biologia delle Produzioni Marine).

Poi, apprezzo particolarmente Laurent Ballesta, Tony Wu e Michael Aw sono fotografi. Anche se preferisco realtà più vicine alla mia per confrontarmi, come gli amici Guido Villani, Mimmo Roscigno ed Enzo Troisi. Mi piace molto confrontarmi con amici/colleghi fotosub, per me sono fonte di creatività e ulteriore conoscenza.

FP: A differenza del fotografo paesaggista “normale”, che pur sempre deve essere pronto ad affrontare camminate, sveglie all’alba, freddo e caldo, scattare sott’acqua quali limiti impone? Cambiare una batteria sott’acqua non è certo un problema banale: come ti organizzi per uno shooting?

Pasquale: Ovviamente, l’ organizzazione per la fotografia subacquea è totalmente diversa rispetto a quella terrestre.

I limiti sono imposti soprattutto dall’elemento acqua che condiziona la riuscita o meno di una buona foto, vedi sospensione e correnti. Un elemento fondamentale è la quantità d’aria disponibile, a questo si aggiungono le varie difficoltà per chi scatta in manuale.

E se proprio dovesse esaurirsi la batteria, conta poco la sveglia all’alba e l’immersione in acqua freddissima, l’unica è risalire e andare a casa…

FP: Scattare sott’acqua è tecnicamente molto differente dallo scattare “in aria”? La gestione della luce? Che apparecchiatura fotografica usi? Quale macchina fotografica usi? Scatti in RAW? Sbagliare, sotto metri di acqua, può essere fatidico per il sommozzatore/fotografo, come per la macchina fotografica. Quali regole non devi mai dimenticare?

Pasquale. La mia macchina fotografica è Canon 5d MarkII, scafandrata in una custodia dedicata Seacam. Scatto esclusivamente in RAW, che permette una post-produzione totale.

La prima regola in assoluto: chiudere bene lo scafandro e le varie connessioni dei flash, massima carica delle batterie dei flash… e dopo esserti assicurato di avere assemblato tutto bene, ti immergi e ti accorgi di non aver tolto il copri obiettivo.

FP: Nessun margine d’errore, insomma!!!

Nella scelta della location, prediligi l’istinto o ami programmare? Ci sono orari in cui preferibilmente scatti?

Pasquale: Di solito preferisco (conoscendo il luogo dell’immersione) programmare prima il tuffo, allo stesso tempo spero sempre nell’incontro inaspettato, e qui entra in gioco l’istinto.

FP: I soggetti, spesso in movimento (come ogni animale che si rispetti), possono essere difficili da scovare e alcuni anche pericolosi. Come ti destreggi in questo ambiente? Ci sono regole comportamentali da non scordare?

Pasquale: In acqua come in terra fotografare soggetti, in questo caso marini, non è mai semplice. È fondamentale sapersi porre davanti agli organismi rispettandoli (l’intruso sono io!), cercando di non spaventarli, ma tutto ciò si acquista con anni di esperienza e tuffi innumerevoli!!!

FP: Ci sono soggetti che preferisci, posti in cui vai spesso perché trovi quello che vuoi?

Pasquale: Amo la foto ambiente in quanto lascia spazio alla mia creatività, ma questo non mi condiziona nella scelta della location… Come ho già detto ogni mare, sia tropicale che non, offre opportunità di scatto diverse.

FP: Quali sono le indicazioni fondamentali che ti sentiresti di dare a chi decide di approciare una fotografia tanto spettacolare quanto tecnicamente impegnativa?

Pasquale: Di fondo ci devono essere l’amore e il rispetto per il mare… E l’unico consiglio che mi sento di dare è quello di scattare scattare scattare…

FP: Parliamo della foto che ti è valsa il secondo posto nella categoria “Natura” dell’edizione 2011 di Nat Geo Italia: ci vuoi raccontare i retroscena dello scatto?

Pasquale: Questa foto la sento particolarmente mia in quanto rappresenta la mia città. Lo scatto è stato realizzato grazie ad una lunga programmazione. Dopo giorni di attesa ,insieme all’amico Mario, finalmente quell giorno la mattina abbiamo visto la cima del Vesuvio imbiancata, il cielo e l’acqua limpidi e, nonostante il freddo, abbiamo capito che era il momento giusto. Arrivati sul posto dopo vari scatti dentro/fuori dal golfo, veniamo premiati dall’arrivo di un polpo il quale a sua insaputa diventa il soggetto primario della foto “Uno sguardo sul golfo”.

FP: Domanda d’obbligo, sai che FotografiaProfessionale si occupa di fotografia e di post-produzione, che rapporto hai con il fotoritocco? Cosa pensi della post-produzione, e che uso ne fai?

Pasquale: Si, certo. Conosco FotografiaProfessionale: ho avuto il piacere di conoscervi per un vostro corso su Lightroom e, sinceramente, grazie a voi, sono riuscito a capirci qualcosa… Come tanti fotografi che per anni hanno scattato con la pellicola, si è inizialmente un po’ scettici… ma poi conoscendo le capacità della fotografia digitale e tutte le potenzialità della post-produzione, le cose cambiano: oggi il digitale ti permette davvero tanto. Bisogna solo rispettare le regole e non alterare mai la realtà.

FP: Anche per te, la domanda fatidica: sei in partenza per un viaggio e puoi portare con te solo un’ottica… che obbiettivo scegli, e perché?

Pasquale: Può sembrare strano, ma nel mondo della foto sub i viaggi sono solitamente “tematici”: ad esempio, magari parti per l’Indonesia e sai che la trasparenza dell’acqua non ti permette di lavorare con obbiettivi per foto ambiente e che devi concentrare i tuoi scatti solo con obbiettivi per foto macro… oppure fai un viaggio in una location dove la trasparenza dell’acqua è eccezionale: allora lavori con obbiettivi grandangolo. Comunque, solitamente preferisco obbiettivi ambiente in quanto mi permettono di dare più spazio alla creatività (almeno in acqua).

FP: Grazie Pasquale per questa breve chiacchierata, in bocca al lupo per i prossimi premi e buone foto… nel blu!!!

Pasquale: Grazie a voi, crepi il lupo!!!

a cura di Ingrid Iotova
Fonte:  fotografiaprofessionale.it